La progettazione e la gestione efficace di un ambiente di lavoro ergonomico che integra soluzioni organizzative e procedurali di prevenzione, sono legate alla capacità dell’azienda di definire una procedura corretta per la gestione di tutta la strategia preventiva. Al fine di elaborare e gestite efficacemente un intervento di progettazione o riprogettazione ergonomica di un posto di lavoro e l’adozione di soluzioni di prevenzione tecniche organizzative e procedurali, è necessario che l’azienda individui un’adeguata procedura in grado di gestire, non un singolo intervento, ma l’intera strategia preventiva.
Nella scelta degli ausili tecnici e delle attrezzature e delle misure di prevenzione in genere, è utile seguire una procedura aziendale specifica che, partendo da un’attenta e accurata valutazione dei rischi, nell’ottica di un processo in linea coi principi del Plan-Do-Check-Act (Deming, 1986), consenta di:
- individuare il problema specifico che si vuole affrontare;
- nominare il gruppo di operatori esperti (interni o esterni) coinvolti nel processo;
- scegliere la soluzione che s’intende adottare;
- stabilire i tempi necessari per la sua realizzazione;
- organizzare gli step formativi e di addestramento al corretto uso della soluzione;
- mettere in campo un efficace sistema di verifica dell’effettivo utilizzo della soluzione stessa e della eventuale necessità di successivi steps di miglioramento.
Una volta realizzato l’intervento migliorativo, è opportuno mettere in atto semplici azioni di monitoraggio, che consentano sia di procedere con eventuali piccoli aggiustamenti successivi per l’ottimizzazione dell’intervento, sia di coglierne eventuali effetti non previsti. Si consiglia pertanto di misurare la rispondenza del risultato ottenuto rispetto agli obiettivi dell’intervento e di effettuare una task analysis a distanza di 6 e 12 mesi dall’esecuzione dell’intervento. Lo scopo di questa analisi finale è di rilevare e valutare eventuali adattamenti spontanei messi in atto dagli operatori, sollecitando i suggerimenti e le loro opinioni.
In particolare, le seguenti figure professionali possono essere coinvolte nel processo di inserimento di una soluzione tecnica per il migliormaento dell’ergonomia del lavoro manuale:
- Datore di Lavoro: è la persona con potere decisionale, responsabile del rapporto di lavoro con il lavoratore e rappresentante della società in cui il lavoratore svolge l’attività lavorativa;
- Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP): è il coordinatore dei servizi di prevenzione e protezione. Il datore di lavoro nomina l’RSPP, valutando le sue capacità e i requisiti professionali specifici dell’attività produttiva in oggetto;
- Medico competente (o Medico del Lavoro): medico che collabora con il datore di lavoro per effettuare la sorveglianza sanitaria e collaborare alle valutazioni dei rischi all’interno dell’azienda;
- Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): controlla e stimola il rispetto delle regole in materia di salute e sicurezza, garantendo l’applicazione delle linee guida ricevute dal datore di lavoro. In particolare, l’RLS è un lavoratore eletto o nominato per rappresentare i lavoratori sulle tematiche della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro;
- Lavoratori: persone che svolgono l’attività lavorativa, con o senza compenso, all’interno dell’organizzazione del datore di lavoro pubblico o privato.
Tali ruoli sono richiamati dalla normativa italiana vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 2008).
La seguente Figura mostra la procedura di inserimento delle soluzioni tecniche per il miglioramento dell’ergonomia del lavoro, evidenziando, per ciascuno step, il personale coinvolto.
Si riporta di seguito la descrizione delle singole fasi della procedura mirata alla gestione del percorso di inserimento delle soluzioni a supporto dell’ergonomia del lavoro.
1. Individuazione del problema
Si identifica il problema ergonomico specifico che si vuole affrontare. Il problema è la criticità ergonomica che richiede l’adozione di misure di controllo del rischio. Tale disergonomia è individuata mediante la valutazione del rischio secondo la metodologia adeguata rispetto all’attività lavorativa oggetto dell’analisi, oppure attraverso la rilevazione degli infortuni muscoloscheletrici, o ancora dall’eventuale presenza di malattie professionali da sovraccarico biomeccanico.
L’azienda svolge la valutazione iniziale dei rischi individuando il problema, le cause e determinando il livello di rischio: “La valutazione del rischio attraverso il metodo / index _____________ consente l’identificazione della situazione disergonomica e delle misure di controllo per l’eliminazione / riduzione del rischio. Il metodo utilizzato per identificare il problema è adatto per analizzare le attività oggetto dell’indagine, gli infortuni sul lavoro derivanti, nonché le malattie e disturbi muscolo-scheletrici dovuti a sovraccarico biomeccanico. ”
Personale coinvolto: datore di lavoro, RSPP, RLS e lavoratori.
2. Nomina del Comitato Tecnico
Un gruppo di persone esperte, interne o esterne all’organizzazione, si riunisce per individuare il Comitato Tecnico che guiderà il processo di miglioramento dell’attività lavorativa oggetto dell’intervento. Tale Comitato Tecnico, guidato dal datore di lavoro, potrà essere formato dalle seguenti figure: Direttore di produzione per il reperimento dei dati organizzativi e di produzione, RSPP (anche consulente esterno) per l’applicazione dei principi ergonomici ai posti di lavoro e la proposta delle misure di prevenzione, e Medico competente per la sinergia con i dati sanitari dei lavoratori. L’RLS e i lavoratori possono essere coinvolti per ottimizzare l’individuazione e la scelta delle misure di prevenzione, fornendo le informazioni necessarie a una partecipazione proattiva al processo.
Il datore di lavoro partecipa alle attività del Comitato Tecnico, scegliendo gli interventi, le priorità e definendo i tempi di realizzazione e il programma di attuazione delle misure di miglioramento da adottare.
Personale coinvolto: datore di lavoro.
3. Riunione del Comitato Tecnico
3.1 Selezione delle alternative e scelta della soluzione tecnica
Il Comitato Tecnico analizza le potenziali soluzioni alternative per il problema individuato. La scelta dell’intervento da eseguire spetta al datore di lavoro, che definisce le priorità e il calendario: “Sulla base delle seguenti considerazioni …………………….. e dei seguenti obiettivi ……………………. si è scelto di adottare la seguente misura di prevenzione …………………… che verrà utilizzata dai seguenti operatori ……………………. nello svolgimento della mansione …………………. e del compito ………………………. in tutte le operazioni ……………………. o nelle sole operazioni di ……………………..”, oppure “per gli addetti del reparto falegnameria sono state individuate le seguenti misure di prevenzione: ……………………………………………………..”, oppure “per gli addetti del reparto montaggio state individuate le seguenti misure di prevenzione: ……………………………………………………..”, oppure “per gli addetti alla verniciatura……………..”, oppure “per i manutentori …………….”, ecc.
Oppure “per la postazione…………….. o il compito………………….. sono state individuate le seguenti misure di prevenzione: ……………………………………………………..per la postazione…………….. o il compito………………….. sono state individuate le seguenti misure di prevenzione: ……………………………………………………..ecc.
3.2 Pianificazione dell’intervento
La fase di pianificazione imposta i passi per la realizzazione dell’intervento, fornendo una sequenza predefinita di azioni e un calendario ben strutturato.
3.3 Definizione dei programmi di formazione e di formazione
Le attività individuate comprendono tutte le azioni necessarie per l’inserimento ottimale della misura di controllo del rischio, dalla formazione alla formazione e all’addestramento degli utenti: “Tutti i lavoratori, oppure i seguenti lavoratori (nomi ……………….), che adotteranno la misura di prevenzione individuata partecipano a un corso di formazione di n. ….. ore il cui programma riguarda……………….; per quanto riguarda i neoassunti, la formazione e addestramento all’uso viene effettuata con la seguente modalità:……”.
Personale coinvolto: datore di lavoro, RSPP e lavoratori.
4. Intervento e adozione della soluzione tecnica
5. Attuazione dei piani di formazione e addestramento
Per quanto riguarda l’addestramento al corretto uso della soluzione: “Tutti i lavoratori, oppure i seguenti lavoratori (nomi ……………….), che utilizzeranno l’ausilio o l’attrezzatura di miglioramento partecipano a uno step di addestramento sul campo in data …… inerente l’uso dell’ausilio e dove vengono consegnate e illustrate le istruzioni per l’uso previste dal fabbricante.”
6. Monitoraggio e analisi dei risultati
Dopo la conclusione dell’intervento, è necessario monitorare il sistema e supervisionarne il corretto funzionamento. Il miglioramento continuo deve essere garantito attraverso l’applicazione di semplici azioni correttive. Tali azioni comprendono la valutazione dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi iniziali e la raccolta di suggerimenti e opinioni da parte degli utenti e del personale coinvolto. Durante questo Step è necessario definire il metodo di valutazione per verificare i risultati e i miglioramenti ottenuti grazie all’adozione della soluzione. L’analisi è svolta allo scopo di individuare il contributo della soluzione adottata al miglioramento dell’ergonomia del lavoro e alla riduzione o all’eliminazione del rischio da sovraccarico biomeccanico.
6.1 Se il controllo è ok, effettuare una task analysis dopo 6/12 mesi
Se la verifica è positiva, eseguire una Task Analysis dopo 6/12 mesi. Tale analisi ha lo scopo di misurare e valutare i potenziali aggiustamenti spontanei eseguiti dagli operatori: “Al fine di garantire il costante controllo dell’utilizzo o del corretto utilizzo dell’ausilio o dell’attrezzatura o il rispetto di una misura organizzativa, i Sig.ri …………… nella loro qualità di ………. provvedono ad effettuare regolari e periodici step di verifica ogni ……………. settimane o mesi. Qualora gli incaricati del controllo verificassero comportamenti non corretti, si dovranno adottare i seguenti provvedimenti……..”.
6.1.1 Ripetere lo Step 6.1 finchè il controllom non è ok
L’analisi viene ripetuta ogni 6/12 mesi, a meno che non vengano riscontrate situazioni di irregolarità o problemi legati all’inserimento della soluzione tecnica nel processo lavorativo oggetto dell’intervento.
6.2 Se il controllo non è ok, tornare allo Step 1
Se l’analisi rivela la presenza di una situazione irregolare o un impedimento al raggiungimento dei miglioramenti attesi, il Comitatom Tecnico ri-esamina l’attività e la soluzione adottata, ripetendo l’intera procedura.
Personale coinvolto: RSPP, RLS e lavoratori.
Di seguito vengono illustrati due esempi di applicazione della procedura proposta per il settore della grande distribuzione e per il settore della lavorazione delle carni.
Questo lavoro è consultabile nel volume Ergonomics: Challenges, applications and new perspectives, Nova Science Publishers, Hauppauge, NY (USA). ISBN: 978-1-53610-248-2. Di seguito si riporta il riferimento completo alla pubblicazione:
Botti L., Mora C., Zecchi G. (2016) “Engineering controls and industrial applications for ergonomics”, in Ergonomics: Challenges, applications and new perspectives, pp. 49-110. Nova Science Publishers, Hauppauge, NY (USA). ISBN: 978-1-53610-248-2.
A breve sarà disponibile una versione stampabile della procedura, da scarica e utilizzare nel proprio ambiente di lavoro.